domenica 3 aprile 2011

chi parte e chi resta

in questi giorni mi dedico spesso alla lettura di blog, dedicati e scritti da viaggiatori
c'è  chi parte dopo due anni di vita in un posto ai confini del mondo verso altra meta
c'è chi rimane in un altro luogo magico lontano da qui
c'è chi è rientrato e cerca il coraggio per partire ancora
cosa hanno tutti in comune?
quella sensazione che cerco da tempo, quella voglia di "viaggiar e vivere leggeri"
il post dell'amico in partenza descrive benissimo come tutta la tua vita riesca a stare in una valigia e un trolley
non ti leghi più alle persone, non ti leghi alla casa in cui hai vissuto per due anni, ti leghi all'accappatoio che con te ha girato il mondo, ti leghi alla torcia che devi sempre portare con te, ti leghi al paio di jeans che ti seguono da un pò
chi rimane invece si lega al popolo, alla vita cosi diversa da cio che c'è qui vicino a milano, allo shopping che ti manca, ai libri in italiano che non trovi, all'aperitivo che fai con cocacola (quella la trovi ovunque) e pesce fritto o arachidi da pulire accuratamente, alle piccole cose che ti compri perchè in fondo ormai quella è casa tua, ai pettegolezzi fatti via skype con amiche lontane, ai pettegolezzi che tenti di fare li, all'autista che ti accompagna tutti i giorni e ti vede piangere di rabbia quando tutto il tuo lavoro viene distrutto da un tornado o da un gruppo di ribelli
fattore in comune tra i due: il proprio compagno li ha seguiti
chi parte non parte da solo, ma accompagnato da "quel paio di occhi azzurri" che da anni lo seguono e che con lui viaggeranno sempre. solo con lei per lui esiste una meta, una casa, un viaggio
chi resta ha scelto di restare per lui, con cui ha una famiglia, con cui ha costruito una casa in un luogo dove nessna delle sue amiche la raggiungerà mai (beh modestamente una si...), dove i genitori a fatica possono andare a trovarla, dove la sorella non la raggiunegrà mai, dove le persone cambiano spesso e avere rapporti di amicizia è cosi difficile e cosi ingannevole, dove se va bene e leghi con qualcuno quello resterà al massimo un paio d'anni, poi si ricomincia da capo da un'altra parte
e poi c'è chi cerca il coraggio per partire, le ragioni ci sono. rimanere in italia per cosa, per sperare in una pensione, per sperare di metter su casa, per sperare in una relazione stabile, per vedere la partita, perchè il lavoro che hai è tanto bello e ben pagato ma chi te lo fa fare di mollarlo, perchè i tuoi genitori invecchiano e tu sai che allontanandoti gli starai vicino quando ne avranno bisogno,
ma poi ti chiedi: loro si sono costruiti e vissuti una vita qui, hanno scelto di stare qui
io voglio costruire qualcosa che abbia un senso da un'altra parte

le ultime chiacchere con un amico che lascia uscire questi pensieri mi mandano in crisi
quella voglia di partire rimarrà sempre sepolta dentro di me? la cancellerò? riuscirò a capire come fare?
un'ennesima partenza da sola? un qualcosa che sa di fuga?

2 commenti:

  1. Non è una fuga, ma una ricerca. Tutti cerchiamo, disperatamente, quel qualcosa che è oltre la nostra mente!

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  2. o magari che è cosi terribilmente nascosto dentro di noi da non permettergli di uscire

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